Secoval in 40 comuni della Val Sabbia ha realizzato i nuovi uffici tecnici digitali

Pronto un servizio online per la produzione dei Certificati di Destinazione Urbanistica

Alessandro Biondo
Secoval

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Articolo di Sergio Madonini da Strategie Amministrative — giugno 2021

La totale dematerializzazione dei servizi offerti dagli Uffici Tecnici Comunali è possibile?

La Valle Sabbia propone una risposta concreta a questo quesito grazie a Secoval, la Società Partecipata dalla Comunità Montana di Valle Sabbia e braccio operativo di circa 40 Comuni dell’est bresciano, che ha intrapreso un importante percorso di digitalizzazione, dando nuovo slancio e ulteriore impulso all’“onda digitale” che sta cambiando il modus operandi nei vari settori della Pubblica Amministrazione.

“La concomitanza della situazione pandemica unita alla necessità di fornire risposte veloci e concrete ai Comuni ha dato un’improvvisa accelerazione allo sviluppo delle tematiche legate all’ E- governance del territorio, del lavoro da remoto e dell’utilizzo di strumenti e applicativi online”

afferma Marco Baccaglioni, Direttore delle Società Partecipate dalla CMVS.

Secoval, rispondendo proattivamente alla situazione, ha quindi inaugurato, prima in Lombardia, il nuovo servizio online, disponibile sul portale Prometeo, per la produzione dei Certificati di Destinazione Urbanistica, uno strumento particolarmente utile nel lavoro degli Uffici Tecnici Comunali.

“L’obiettivo è quello di semplificare sempre più, per gli uffici comunali, tutte le operazioni legate alla cartografia, al catasto e alla produzione di Cdu, fornendo di conseguenza risposte concrete e fattive ai cittadini e ottimizzando i tempi e le risorse. Necessità che sono diventate sempre più evidenti in concomitanza alla situazione pandemica”

afferma Flavio Gnecchi, Amministratore unico di Secoval.

Sicuramente i concetti di digital first, interoperabilità, cloud, hanno invaso il nostro quotidiano e hanno conosciuto una crescita esponenziale nel corso dell’ultimo anno, in cui il tempo è stato scandito dagli sviluppi della pandemia del Covid-19 e durante il quale è emerso come sia sempre più importante garantire anche da remoto la massima produttività possibile in tutti i settori.

“La volontà di aggregare tutte le informazioni cartografiche in un unico software al fine di renderle così facilmente fruibili online è stata la pietra miliare da cui è nata l’idea del servizio offerto, che si inserisce inoltre all’interno di quelle che l’Agenzia per l’Italia Digitale, già da tempo, indica come linee guida del Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2020- 2022”

dice Baccaglioni.

“Un lavoro importante, durato tre anni e interamente finanziato dalla Comunità Montana di Valle Sabbia, che ha visto l’impegno di un team di 12 persone col contributo di tutta la squadra di Secoval, dei Comuni che hanno partecipato proattivamente e il supporto tecnico dell’azienda bresciana Neratech”.

aggiunge Luca Belli, project manager di Secoval.

Il nuovo applicativo, nato appunto dalla necessità degli operatori comunali di ottimizzare un’operazione ordinaria che richiede la consultazione di diversi livelli informativi, sia cartografici che normativi, garantisce nel dettaglio l’interpellazione dinamica dei servizi di mappa relativi ad azzonamento, vincoli, fattibilità geologica e sensibilità paesistica e la produzione di Certificati di Destinazione Urbanistica (Cdu), partendo da una o più particelle catastali.

Le diverse cartografie, tutte interrogabili, possono essere visualizzate e personalizzate con semplici comandi; inoltre, il sistema di ricerca di particelle catastali e indirizzi consente la rapida localizzazione degli stessi e l’immediata produzione del Cdu, a sua volta personalizzabile a seconda delle esigenze dell’utente. Questo sistema permette così di ovviare i problemi del precedente iter, in cui queste informazioni erano spesso consultabili solo su piattaforme autonome e non comunicanti, oppure su raster non interrogabili o addirittura sul semplice supporto cartaceo.

Gestire i servizi con approccio moderno

Con Luca Belli, project manager di Secoval che spesso ha partecipato ai Laboratori dell’innovazione di AnciLab, illustrando le esperienze sviluppate dall’azienda della Comunità Montana Valle Sabbia, ripercorriamo le tappe che hanno portato al nuovo servizio di datawarehouse geografico.

“Uno degli obiettivi per cui è stata istituita Secoval, su volere della Comunità Montana Valle Sabbia e dei Comuni è quello di gestire i servizi comunali con un approccio moderno, innovativo e basato sulla gestione del territorio. Nel 2006–2007 vengono poste le basi per la costruzione del Sistema Informativo Territoriale della Valle Sabbia. In poco tempo, con personale del territorio, abbiamo censito tutto il patrimonio immobiliare, partendo da numero civico dell’edificio, informazione essenziale e immutabile. Da questi primi dati si è avviato un percorso, che prosegue tuttora, ovvero quello di collegare tra loro i dati trasformando semplici numeri in informazioni preziose per il governo del territorio”.

ci dice Belli

Come si è evoluto il contesto negli anni più recenti?

Nel 2017 abbiamo avviato un primo Piano Triennale per l’Informatica.

L’idea di adottare sistemi interoperabili, abbandonando la logica a silos, le tematiche legate al mondo smart city, l’applicazione dell’intelligenza artificiale ai big data ci hanno spinto, più di recente, a rivedere il Sistema informativo territoriale per superare vecchie logiche e andare incontro al nuovo contesto che si era venuto a delineare. Il mondo, del resto, richiede velocità e precisione e, adottando una modalità di progettazione design thinking e coinvolgendo direttamente gli stakeholders, si è dato il via alla realizzazione di un nuovo sistema web ispirato ai principi cui accennavo.

Da qui nasce il nuovo servizio?

Sì, il Sistema informativo territoriale è diventato un “datawarehouse geografico” in grado di aggregare dati anche dalla Smart Land che è oggi in fase di realizzazione su più di 30 Comuni della Valle Sabbia e dell’hinterland est bresciano e dove sono disponibili diverse applicazioni per la consultazione cartografica, consultazione catastale, produzione di Certificati di destinazione urbanistica e altre sono in fase di realizzazione parallelamente all’installazione sul territorio di sensoristica e oggetti IOT.

Quali scenari apre questa evoluzione?

Partendo dal fatto che i dati pubblici sono un bene comune, l’obiettivo è ambizioso: costruire un territorio “smart”, una Smart Land in cui creare una mutua dipendenza tra tecnologia e valori del territorio in modo che i cittadini possano diventare gli “stakeholders” principali del sistema.

È solo in questo modo che le “smart city” e le “smart land” crescono. La vera sfida che i nostri territori devono vincere è quella di essere resilienti. Territori con la consapevolezza dell’esposizione a rischi e che, di conseguenza, predispongono un piano proattivo e integrato per prevenirli.

Di seguito l’articolo su Strategie Amministrative — edizione giugno 2021:

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